Sono arrivate due mail nei giorni scorsi chiedendo di trattare i problemi che un danzatore può avere utilizzando in maniera non proprio corretta le proprie ginocchia. Ylenia Ambrosino introdurrà l'argomento, sperando di sviluppare una discussione che possa portare frutti e aiuto a molti, e alle due ragazze che ci hanno scritto.
Lascio la parola ad Ylenia, che mi sembra la persona giusta con cui parlare.
Il ginocchio è un' articolazione dell'arto inferiore che può essere soggetta a svariati infortuni
in chi pratica la danza nelle sue svariate forme, sia a livello amatoriale che professionistico.
Prima di entrare più nel dettaglio, è bene ricordare alcuni concetti di anatomia. Il ginocchio è una articolazione relativamente semplice, costituita da tre capi articolari: il piatto tibiale, i condili femorali e la rotula. Tra i condili femorali e i piatti tibiali sono frapposti i menischi. Essi hanno forma semilunare se visti dall’alto, mentre in sezione, hanno forma pressoché triangolare, con base esterna e apice interno.
Tra i condili femorali e la tibia sono tesi i due legamenti crociati (anteriore e posteriore), mentre esternamente al ginocchio, uno per ciascun lato, si trovano i legamenti collaterali (interno ed esterno).
Infortuni
E possibile definire i traumi
"in acuti", come lesioni del menisco, lesioni di legamenti e lesioni di tendini, e cronici da overuse (superlavoro) come tendiniti, borsiti, fratture da stress,
patologie cartilaginee, etc.
Le cause degli infortuni al ginocchio si possono distinguere in estrinseche
cioè coreografia e intrinseche originate dalla forma delle superficie
articolari, assi meccanici, tipo di appoggio del piede, differenza di lunghezza degli arti inferiori,tecnica errata.etc.
Nella danza classica le cause principali di traumi sono due:
un'errata tecnica e un superlavoro o overuse.
Nel contemporaneo,modern-jazz o hip-hop, invece, spesso le lesioni sono dovute
al tipo di coreografia come salti particolari, rotolamenti, prese, parte
acrobatica e al tipo di gesto tecnico, alla velocità velocità e alla forza esplosiva,
Nel classico si possono riconoscere due problematiche importanti che predispongono
a lesioni a carico dei menischi, dei legamenti e/o dei tendini: lo screwing del
ginocchio e il rolling in della caviglia.
Lo screwing consiste nella forzata rotazione della tibia rispetto al femore
praticata da quei danzatori con scarso en dehors femorale o per un errore compiuto nella
ricerca di aumentare il proprio grado di rotazione esterna del piede.
L’eccessiva torsione genera un sovraccarico del compartimento interno del
ginocchio e del piede, quindi un mancato allineamento meccanico tra tibia e
femore, con ripercussioni anche a carico di bacino, cerniera lombosacrale e
quindi aplomb di tutto il ballerino.
Il rolling in invece è il mancato “sostegno” della volta interna del piede, con
conseguente “stiramento” delle strutture capsulari, legamentose e tendinee
della parte interna della caviglia, nonché di conflitto di quelle esterne.
Alcuni fattori
anatomici possono aggravare questi errori tecnici: ginocchio valgo o varo,
sindrome pronatoria dei piedi, intra o extratorsione tibiale, antiversione del
collo femorale, ginocchio iperesteso .
I movimenti più a rischio di lesione dei menischi, ovvero dei legamenti
collaterali o dei crociati, sono connessi a movimenti di flesso estensione del
ginocchio pura o associata a torsione, come avviene atterrando dai salti o
nelle posizioni più “aperte” come la quarta e la quinta posizione accademica.
Risulta chiaro che nella danza contemporanea
il “minor rigore” delle posture della danza riduce il rischio di traumi, ma un
erroneo atterraggio da un salto, con ginocchio che va in contro a una rapida
flesso/rotazione può causare danni molti gravi, spesso multipli, a carico del
ginocchio (o della caviglia).
Tra le patologie da superlavoro del ginocchio va segnalato il cosiddetto
“jumper’s knee”, vale a dire ginocchio del saltatore. Questa è una patologia
infiammatoria del tendine rotuleo. Nei ballerini si verifica per
l’overlavoro/overuse del muscolo quadricipitale, richiesto ad esempio per salti
ripetuti, e come concausa può avere la scarsa distensibilità del quadricipite,
la scarsa preparazione atletica, il pavimento duro, un palcoscenico
eccessivamente in pendenza.
Quanto descritto è ciò che più di frequente
accade al “ginocchio del ballerino”. Risulta quindi comprensibile che per
ridurre il rischio di infortunio ovvero di lesioni occorra una corretta
preparazione atletica e artistica, individuare e correggere gli errori tecnici,
migliorare la propriocezione.
COME PROTEGGERE IL GINOCCHIO
1) Non forzare l’en
dehors, ma usare una rotazione fisiologica dell’anca, con la quale si riesce a
controllare l’allineamento tra anca-ginocchio e caviglia.
2) Solo quando si è in grado di controllare
l’asse anca-ginocchio-caviglia, si può lavorare per incrementare l’ en dehors,
sapendo comunque che si sta eccedendo dalle proprie “doti anatomiche” naturali.
3) Doti anatomiche e artistiche richieste
dovrebbero coincidere.
4) Non esiste rotazione al di sotto del
ginocchio, quindi non forzare l’en dehors ruotando la gamba all’esterno
rispetto alla coscia.
5) Sostenere la caviglia! Per non incorrere
in traumi a carico della caviglia ma anche del ginocchio, dell’anca e della
schiena!
6) Una caviglia ben sostenuta facilita il
lavoro delle articolazioni e dei segmenti al di sopra.
7) Rispettare l’anatomia! Se danzi così,
danzerai a lungo…se non rispetti il tuo corpo, lui ti darà dei segnali!
Trattamento immediato post traumatico:
-applicazione di ghiaccio sulla parte dolorante
-chiedere all'insegnante di evitare quei movimenti che provocano dolore, per esempio pliè o grand pliè,o addirittura limitarsi a fare solo sbarra a terra, per ritrovare il corretto assetto corporeo
-ricorrere a
qualsiasi tecnica di fisioterapia in grado di dimostrare efficacia nel ridurre
il dolore
- farmaci
per ricostruire la cartilagine,infiltrazioni di acido ialuronico,artroscopia
per effettuare una pulizia all'interno dell'articolazione
Il ruolo dell' insegnante è importante in quanto questi possono fare molto se adottano un approccio più fisiologico, ossia se sono in grado di tener conto delle caratteristiche fisiche dell'allievo, anteponendo il rispetto di queste al rispetto della perfezione tecnica.
È utile
sempre eseguire correttamente i fondamentali tecnici, ricercando il giusto
assetto dell'arto inferiore,senza forzare l'en-dehors oltre i limiti concessi
dall'articolazione dell'anca, unica articolazione responsabile dell'en dehors
stesso.
Francesca Cinone scrive:
RispondiEliminaSono una ballerina classica, moderna ed hip hop.. A fine della lezione di hip hop di 2 h e 30 dopo 2 giri consecutivi molto veloci il mio ginocchio sinistro ha fatto involontariamente un movimento verso l'interno (condizionato dal fatto che ho il piede piatto e le ginocchia a sciabola) e ì ha ceduto.. a giugno mi sono operata devono trascorre 6 mesi affinché possa tornare a danza.. ragazzi massima attenzione, ma non abbiate paura! Per chi ha un piede piatto che portasse sempre un plantare e per la rotazione dell'en dehor mi raccomando non forzate e ricordate che parte tutto dalle anche