martedì 16 luglio 2013

IL COLLO DEL PIEDE di Ylenia Ambrosino








Il “collo del piede” è una regione anatomica ben definita e, per tutti i ballerini, una importantissima dote artistica. Tanti sono infatti gli esercizi che ogni ballerino esegue per “riscaldare la punta”, “mobilizzare il piede e la caviglia”, per preparare il piede al lavoro in punta e/o in mezza punta.
In linea generale si possono distinguere tre regioni: retropiede, mesopiede e avampiede. Il piede si articola grazie all’articolazione tibio-astragalica, formando la regione anatomica definita caviglia. In questa si distingue un malleolo esterno (peroneale) e uno interno (tibiale). Dietro ai malleoli decorrono i più importanti muscoli per eseguire la punta: il tibiale posteriore, il flessore lungo delle dita e dell’alluce, i peronei lungo e breve. Al calcagno invece si inserisce il robusto tendine d’Achille.








La forma del “collo del piede” dipende dalla capacità di escursione di molte articolazioni tra le quali la più importante è – senza dubbio – la caviglia, ma a cui partecipano anche le numerose articolazioni del mesopiede e dell’avampiede. Il “collo del piede” si forma infatti dalla rotazione dell’astragalo a livello dell’articolazione tibio-astragalica (caviglia) la cui capacità di movimento può però essere limitata dalla presenza di un os trigonum (ossicino accessorio dietro all’astragalo, capace di determinare un vero e proprio blocco meccanico), dal processo di Stieda, da borsite pre-achillea, da processi infiammatori posteriore della caviglia, ecc. Le altre articolazioni che partecipano al movimento per l’acquisizione del gesto tecnico del “collo piede” sono quelle poste davanti all’astragalo e al calcagno che formano la regione del mesopiede e dell’avampiede. Anche le ossa metatarsali e le dita devono partecipare al “collo del piede” e la loro corretta impostazione permetterà di evitare errori tecnici nella demi-pointe ovvero nell’en pointe. 


Osserviamo un “collo del piede” artisticamente e anatomicamente ben strutturato, dove l’escursione di tutte le articolazioni di caviglia e piede permettono di garantire l’assialità di anca-ginocchio-malleoli-testa dei metatarsali.



Risulta quindi chiaro che la capacità di “puntare” dipende innanzi tutto dalla caviglia, ma che per permettere una buona assialità del piede in punta rispetto alla gamba occorra lavorare anche le articolazioni del mesopiede e del piede.

Osserviamo,ora, un piede con buona escursione di caviglia ma dotato di scarsa articolarità a livello del mesopiede e avampiede. Un buon collo piede si struttura in giovane età. Già dalla propedeutica infatti occorre iniziare a lavorare la muscolatura intrinseca ed estrinseca del piede, impostando il piede in appoggio e correggendo gli errori tecnici durante la mezza punta. A partire dai dieci anni, di solito, è possibile richiedere un maggior lavoro del piede e impostare il lavoro sulle punte. Bisognerà prestare attenzione tanto al lavoro di “sbarra a terra”, con esercizi volti a migliorare l’elasticità delle articolazioni e la forza dei muscoli, quanto la stabilità e la propriocezione. Per permettere il miglior lavoro delle articolazioni, infatti, queste devono potersi muovere nella direzione in cui sono progettate per funzionare. Durante lo studio del collo del piede, infatti, è errore (tecnico) non rispettare l’assialità del piede eseguendo quel caratteristico “svirgolo” in direzione esterna del piede rispetto alla gamba. Questo infatti ridurrà l’escursione articolare delle articolazioni del mesopiede e della caviglia e, cosa più importante, determina un sovraccarico dell’alluce e delle articolazioni della parte interna del piede, nonché dei tendini.



Per migliorare il collo del piede occorre innanzi tutto sviluppare un piede stabile e forte, oltre che flessibile (ma non iperflessibile!). Un piede stabile è caratterizzato da muscoli intrinseci forti (i lombricali e gli interossi, ad esempio, tesi a livello dei metatarsali), la muscolatura plantare del piede, i muscoli lunghi (estrinseci) che originano dalla gamba e scendono dietro ai malleoli per poi inserirsi a livello delle diverse ossa del mesopiede e delle dita. Oltre al rinforzo muscolare, è bene eseguire esercizi di propriocezione e correzione dell’asse del piede, ad esempio usando un piano inclinato.

I “bei colli del piede” spesso vengono confusi per caviglie “deboli”, molto “flessibili”. Queste caviglie sono spesso instabili poiché non vi è lavoro dei muscoli intrinseci ed estrinseci e l’avampiede subisce troppo passivamente il carico mettendo a rischio la caviglia e le ossa del mesopiede. Un “buon collo piede” è quello equilibrato, con una caviglia dotata, ma con una muscolatura forte a livello della gamba e del piede stesso. Questo migliorerà anche la forma estetica del piede e ridurrà il rischio di squilibri muscolari e quindi possibilità di trauma.
Riassumendo, quindi, il “collo del piede” è una dote artistica e anatomica che deve essere lavorata in molti anni di studio, evitando di forzare a livello di alcune articolazioni e tralasciando di studiare l’allineamento e la flessibilità di altre regioni del piede. Spesso, inoltre, forzare l’estensione della caviglia comporta la genesi di lesioni a livello posteriore della caviglia e l’infiammazione di alcuni tendini, tra cui il tendine d’Achille, i peronei e i flessori. Discorso diverso invece per la genesi di altre lesioni, come ad esempio le fratture da stress a livello dei metatarsali o delle altre ossa del mesopiede, più spesso secondarie a molte concause tra cui di sicuro la tecnica errata e la “predisposizione anatomica” (scarso “collo piede”, iperestensione di alcune articolazioni del mesopiede, ecc).

1) Il collo piede è una dote artistica e anatomica. Va identificato con la caviglia ma ad esso partecipano anche tutte le articolazioni del mesopiede e le dita.
2) Se rispetti la fisiologia articolare e non commetti errori tecnici, potrai lavorarlo con beneficio.
3) Il collo del piede si lavora a partire dai 6-7 anni di età.
4) La sbarra a terra è utile come lo studio della demi-pointe e dell’en pointe.
5) Mai “in punta” troppo presto! Aspetta almeno fino ai 10-12 anni ma devi aver eliminato tutti gli errori tecnici in demi-pointe!
6) Rinforza tanto la muscolatura intrinseca che quella estrinseca, ricordando che un piede stabile e ben allineato ti espone a minor rischio di traumi.
7) Se forzi una articolazione, questa potrebbe andare incontro a lesioni.


Consigli per migliorare il collo del piede:

1) Il primo esercizio utile da affrontare consiste nel sedervi a terra, gambe tese e schiena dritta. 


Se non riuscite a mantenerla dritta è consigliabile appoggiarsi ad una parete con il bacino allineato al muro. 
Questa piccola accortezza serve a dare un sostegno alla schiena, in modo da farla stare ben dritta durante l'esecuzione degli allenamenti. 
Quindi mettetevi in sesta posizione e cominciate a inclinare e a stendere i piedi. 
Fate questo esercizio per 8 volte, dapprima con il piede destro e successivamente con quello sinistro.
2) Per poter potenziare questo allenamento, è consigliabile utilizzare le cosiddette fasce elastiche che sono molto utili per lo svolgimento di questo allenamento. 
Consiste nel far passare la fascia sotto la pianta dei piedi tenendo le due estremità con le mani. 
Ma in mancanza potete piegare voi le punte delle dita all'indietro, aiutandovi con le mani.



3) Stando in piedi appoggiatevi con le mani ad una parete in modo da rimanere ben dritti e iniziate a fare i cosiddetti relevés, dapprima in sesta posizione, e poi in prima facendo il seguente conteggio: 1-2 relevés, 3-4 si scende, 5-6 relevés, 7-8 si scende 


Una considerazione da fare consiste nel tenere le ginocchia ben tese sia quando salite, che quando scendete. 
4) Rimanendo in relevé, piegate leggermente le ginocchia e molleggiate spingendo verso l'esterno sia le caviglie che il collo del piede; 
Attenzione al bacino a non metterlo all'indietro, ma cercate di rimanere in asse. 
Questo esercizio lo si può eseguire anche in prima posizione con la stessa procedura della sesta posizione. 
Quindi alternate, 4 volte in prima e 4 volte in sesta.
5)State sempre in piedi prima in sesta posizione e poi in prima, ripetendo 4 volte dapprima con il piede destro e successivamente con il piede sinistro altre 4 volte: 
1 mezza punta, 2 punta, 3 mezza punta, 4 giù. 
Potete appoggiarvi anche ad una parete in modo da rimanere ben dritti.





Infine, possiamo ricorrere all'utilizzo di macchinari studiati appositamente a cui accennerò in uno dei prossimi articoli.
Se qualcuno di voi avesse domande, precisazioni da fare, commenti, può inviare tutto al nostro indirizzo mail compagniateatroprisma@yahoo.it.
Spero di leggere presto tantissime cose e mi auguro, anche questa volta, di essere stata esaustiva e di aver dato delle idee a chi mi ha letta. In bocca al lupo a tutti !!
Ylenia

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